30 giugno 2006

ATTRAVERSO

Attraverso le spire del tempo m'imbarcherò
galoppando in ere senza senso
dove scendono comete colorate
e la Terra è un blu elettrico.
Attraverso grotte non più celate
il mutare del cosmo osserverò
trascinato in uragani d'olezzo venefico
grido, scalcio, canto e non penso.

Attraverso le lame dei guerrieri
i soli fervono di rovente amore
il loro sesso mi spaventa e fa rumore.
Corro trillando in variopinti sentieri.
Attraverso punture di zanzare
i piaceri della carne proverò
se i lunghi orgasmi furono una leccornia
ora sono un irsuta croce sulla mia via.

Attraverso cateratte di asteroidi
nuove vite affascinanti studierò :
rettili dalle espressioni umanoidi,
insetti che sanno ora pensare.
Attraverso ali di farfalla ritornerò
nei luoghi di un passato balordo,
modellando il futuro distorto
una nuova luce vitale troverò.

Attraverso il tuo amore imparerò
le carezze ed i baci appena nati,
le avventure di temerari pirati,
rinascere in declivi soleggiati.
Attraverso me tu sognerai
verdeggianti valli senza tempo,
acqua fredda che scolpisce i monti e
due amanti che creano mondi.

29 giugno 2006

PENSIERI DIVERSI

Penso ai soliti ripetitivi quesiti
da dove vengo, cosa faccio qui, dove andrò
e cerco di torchiarne una risposta, forse Dio.
Si, forse Dio è la risposta, e forse non esiste.
Evoluzione biologica o esperimento scientifico
di qualche civiltà di essere supremi.
Noi , mah, cinque o sei miliardi di cacche di zanzara (ma poi caga?)
nell'Universo tarlato.
Non soli, mai.
perchè l'umanità deve rivolgersi a qualcuno,
se necessita di un aiuto o speranze,
o da insultare se le cose vanno a male.
La mente umana, il fortino inespugnabile,
il labirinto quadrimensionale, il sarcofago nucleare,
ha creato l'essere supremo, l'eterno mon cìcì con cui sproloquiare :
Dio.
Per ogni rappresentante della razza umana
l'entità ha differenti forme, sembianze, leggi.
Ma è solo un pensiero creato ectoplasma
da un immaginazione fervida.
Così non dovrebbe esistere nessuna differenza tra bene e male,
religioni ed ateismo, culti pagani e sacramenti,
scienza e scomunica,
così abissale come ipotizziamo oggi.
Un immagine invece che un'altra,
e il tuo frammento di entità ,
il tuo Dio, il tuo Pensiero, cambia
e cambi anche tu.

24 giugno 2006

MANI SPORCHE D'INCHIOSTRO



Quest'inverno un mio amico che vive e lavoro all'estero, mi chiese di scrivergli una lettera.

Si lamentava difatti , che nell'impossibilità di beccarci al telefono (questione di incompatibilità di orari), della superficialità degli sms , e della non sempre disponibilità sua di mandare/leggere e-mail ( è spesso in viaggio d'affari in posti lontani), non riuscissimo a tenerci in contatto come in passato.
Da qui , la richiesta, oggigiorno inusuale.
L'idea però ha una sua profondità. Per gli amanti della scrittura.
Un romanticismo ottocentesco, la sfida di un foglio bianco, lo sciogliere le parole in inchiostro. Aprire uno scorcio in un giardino.
In più , non avere limiti di tempo, orari, di linguaggio.
Intrigante.
Per i cultori della tecnologia, una retrograda perdita di tempo...magari, a cui non puoi mettere allegati, musica, foto ( il pacchetto verrebbe anche troppo oneroso per le spese postali).
Fatto sta, che dopo qualche giorno, mi misi all'opera partoredo una corposa lettera di 4 pagine.
E' stato un pò come svuotare la bisaccia che portavo sulle spalle e proseguire leggero.
E' stato speciale perchè non mi sono limitato a scrivere dei miei ultimi avvenimenti personali, come una sorta di cronaca rosa , ma preso dal flusso di parole, ho divagato su più disparati argomenti, legati insieme fra loro da un sottile filo, ma non per questo incompatibili, una sorta di minestrone Milleriano (Crazy Cock o Tropico del Cancro, tando per intenderci) in formato mignon.
Come solito, non è mancata la classica pippa mentale, che nella fattispecie era:
Scrivere una lettera è egocentrismo ?
Difatti poni i riflettori su te stesso, sulla tua vita, sulle tue sensazioni , e se parli di qualcun'altro, lo fai con il tuo punto di vista inoppugnabile. Categoricamente.
Ed alla fine potrebbe prenderti male, dire, cavoli scrivo ad un amico che fra una cosa e l'altra non sento da molti mesi, ed ecco che parlo solo di me stesso, lasciando a lui solo l'ultima riga della lettera che recita : " spero che tu stia bene, fammi sapere , ti saluto, ciao...".
Mefitico.
Siccome sono socio onorario del Club Del Segone ( sia mentale, che carnale) , su questo punto mi sono fatto una menata lunga una notte.
Oramai la lettera era stata spedita e non potevo potare le parti come su un post.
Però sarebbe curioso, almeno da parte mia, sapere che ne pensa la gente riguardo a questo pensiero.
Poi questa prima lettera, sorprendentemente, è stata seguita da diverse altre.
Ne rimango appagato.
Verrebbe da pensare che alla fine i metodi della nonna sono sempre i più validi.
Verrebe da pensare da quanto tempo tu non scrivi una lettera e non ti sporchi le mani d'inchiostro.

20 giugno 2006

10.000 DAYS AGAIN


19/06/06 - Fila Forum di Milano ( o come diavolo si chiama ora)

- L'Arrivo -
Ho convinto Max a venire al live dei Tool.
Arriviamo un pò prestino, tipo le 20, perchè lui è senza il biglietto.
Però vedendo tutte le manzettine che vanno al festival latinoamericano (ingresso 5 euro il Lunes) fa venir voglia di cambiare idea.
Mentre cazzeggiamo con una birra alla biglietteria arrivano i classici bagarini.
Max riesce a spillare il ticket a 25 pezzi anzichè 36 , sfruttando il fatto della concorrenza fra due bagarini limitrofi.
Entriamo subito, i giornali davano inizio live alle 21.
Nota di demerito al Piccolo , che pacca alla grande per motivi tutt'ora criptati.
All'interno c'è quasi il tutto esaurito ma è ben ventilato.
Ci posizioniamo sul lato sinistro del palco . Lo scopo è raggiungere le transenne a bordo palco appena il primo pogo apre la strada.
Ci aspettavamo un gruppo di supporto, ma con sorpresa il palco è già attrezzato per i Tool.
Meglio, penso, vuol dire che si faranno un bel 2 ore e mezza.
Si fanno desiderare fino alle 21.15 poi comincia.

- i Tool -
Aprono con Rosetta Stoned , chiudono con Aenima.
In mezzo suonano davvero bene.
The Pot, Vicarius, Jambi, Right in Two, Sober, Stinkfist, Forty Six & 2, Schism, Lateralis.
Un solo di batteria.
Se hanno fatto altri pezzi non mi ricordo, sarà la vecchiaia...
Ma non penso, hanno suonato solo 1.50h.
Al primo pezzo , come previsto , il pogo apre una via e ci avviciniamo ben bene in zona favorevole quasi sotto
il chitarrista.
Il pogo è intenso ma correttissimo.
C'è un umidità terrificante. Dopo 2 pezzi abbiamo le mani squamate come quando fai il bagno per 2 ore in mare senza mai uscire.
Dopo 3 brani siamo giusto in mezzo.
Peccato che Maynard se ne sta nelle retrovie, di fianco alla batteria.
Poi , per una sua sega mentale, se ne va a male per i flash delle macchine fotografiche e canta tutto il concerto dando le spalle al pubblico.
A metà mi ritiro in aree ,sempre avanzate ma più tranquille, solo dopo essermi tolto la soddisfazione di un bel pò di pogate soddisfacenti.
Max invece sembra in bella forma e ondeggia nella bolgia per quansi tutto il live , salvando un paio di manzive da situazioni pericolose. E' proprio un sammaritano.
Impressioni :
Malgrado i volumi non altissimi, hanno spaccato comunque.
Qualche variante ben studiata (bellissima quella introdotta a Schism), monitor giganti con immagini dai loro video e spirali psichedeliche.
Mi aspettavo più movimento sul palco e qualche pezzo in più in scaletta , ma Max, che è stato a diversi concerti di recente, mi dice che il trend oggiogiorno è questo.
Voti :
Maynard - 9 per la voce e presenza scenica , 3 per la paranoia dei flash. Non capisco, se gli davano così fastidio perchè allora ha cantato si, girando le spalle, ma fissando un monitor di 3 metri x 3 metri e i faretti da palco ?
Mah...poteri del LSD controllato...
Adam - con quella faccia un pò così. da boxer malinconico. Mi ha ricordato un lugubre individuo apparso a chiudere il live degli Afterhours lo scorso Settembre. Per presenza 4 - Schitarramenti 7.
Justin - Mi piace questo bassista. Suona con il demone della musica negli occhi .
Dico io che quando suoni , non importa se sei tecnico o meno, lo strumento te lo devi chiavare.
Voto8 per i multiorgasmi del basso.
Danny - Con un Maynard così complessato è stato lui il vero epicentro della band. Eppoi, zioprete, come mulina ritmi a nastro. Davvero coi controcazzi. 10 e lode per un fratello batterista davvero bravo.

Il concerto finisce e siamo soddisfatti e sudati da fare schifo. Piccolo roditi la picozza, il prossimo live dei Tool, conoscendo i loro tempi, te lo regali per i tuoi 30 anni!

- Fuori -
Respiriamo un pò di ossigeno.
Dentro sembrava di stare in una sauna in pieno centro a Bangkok.
A Max lo chiama un amico e gli chiede de lo raggiunge alle colonne di San Lorenzo per le birra di fine serata.
Mi chiede se lo accompagno. Sono le 23.15 e quindi mi va bene.
prima però non si può lasciare un concerto senza aver preso le lattine di birra Raffo a 2 soldi.
Troviamo un napoletano verace che però ce le spilla a 2.50....
Ora nasce il problema che puzziamo come cammelli e abbiamo le magliette masarate.
Io risolvo il problema acquistando una maglietta dei Tool taroccata ( le originali venivano 30 pezzi... va bene tutto, però...) . Max tentenna , ma poi si tiene la sua sudata e mitica T-shirt dei Bad Religion.
Mistero della fede.
Ci annusiamo le mani e sorprendentemente hanno quell'inconfondibile aroma di...
Bon, per non incappare in imbarazzanti censure sul blog chiamerò pudicamente quest'aroma lodoredifica.
Vuoi vedere che fra il pogo ci è finita fra le mani una patonza senza accorgercene ?
Urge controprova al prossimo live per verificare se non era altro che il mix di sudori dei maschioni metallari a torso nudo.
Ma l'odore è troppo intrigante e seduce pratiche onanistiche.
Passiamo la serata ad annusarci le mani come consumati fetish fra gli sguardi allucinati della compagnia di Max.
Si tira tardi , anche perchè un amico di Max (nome in codice : Plaza) si mette a flirtare come un tredicenne con una biondina che ha 2 di picche in tutte le maniche. E' uno spettacolo che merita di vedere la fine, anche se scontata.
Arrivo a casa alle 3:00 , ma chi se ne frega.
Satana dammi il contratto, voglio tutti i Lunedì così!

GRIGNA MERIDIONALE - Una Caporetto



Perchè lo faccio...
Perchè lo faccio...
Perchè lo faccio...
Venerdì , prendo accordi conun mio amico (che per ragioni di privacy chiamerò Ale), per andare a fare una camminata sulla Grigna.
Lui si deve preparare per un'escursione alla Capanna Margherita, il più alto rifugio d'Europa, sul Monte Rosa,
io per farmi il fiato in vista di altre escursioni programmate fra Orobie e Dolomiti, quest'estate.
Son ben predisposto e ho voglia di lasciarmi dietro la mezza disavventura sul Resegone.
Tanto sono carico che il Venerdì esco con Max a farmi due birre e torno alle 2:00 a casa (GIURO formalmente che ho bevuto solo 2 birre).
Fortunatamente il sabato mattina Ale ha da fare e quindi me la dormo fino alle 10:00 e scampo la solita levataccia alle 6:00.
Ci accordiamo di andare in moto, così abbiniamo alla camminata un bel giro sulle strade di montagna.
Il mio amico parte subito in quarta e va a pagare l'ICI alle Poste.
Dopo aver sbafato un panozzo ci avviamo e arriviamo ai Pian Dei Resinelli.
Subito una gaffe, in realtà si voleva salire la Grigna Settentrionale, che però il sentiero comincia da un altro paese.
Pazienza.
Ale mi dice che comunque c'è un sentiero fichissimo e ci incamminiamo di buona lena. Dopo 10Min. ci accorgiamo di aver cazziato il sentiero e si torna indietro.
Finalmente ritroviamo quello che porta al Rifiguio Rosalba.
Non bisogna farsi ingannare dal nome frivolo, in realtà il percorso è aspro e segnato EE ( Escursionisti Esperti).
Di norma ci vanno i rocciatori, perchè ci sono pareti interessanti su quel versante.
Imbraccio le racchette e comincio a macinare sul ritmo Bella Napoli , con un 20% di bradipo intorpidito.
Giustamente Ale comincia a spronarmi, ma a me viene , chissà perchè , da vomitare e ho una sete troia.
Vedo che sospetta che la sera prima mi sono spaccato la faccia a suon di birre.
Ah, che malizioso, 'sto bagai...
Dopo una mezzora si giunge alla parte delle ferrate, una zona asprissima con pareti inclinate e scoscese il cui unico modo di passarla ( a parte di essere rocciatori o esperti) è aggrapparsi alle catene e fare attenzione a dove mettere i piedi.
C'è anche un pezzo in cui ti arrampichi su una scala di ferro per incunearti in un passaggio fra due picchi di roccia, bellissimo.
Questo passaggio in semi scalata mi gasa.
Fatto sta che sbucando dal pertugio e scendendo una parte scoscesa per ritornare al sentiero raschio col culo sulla roccia e mi strappo i pantaloni per tutto il culo.
Fortunatamente indosso un paio di eleganti boxer neri e non degli splip pezzati o un perizoma leopardato.
Però incrociando gente mi assicuro sempre di girarmi dalla parte giusta. 'un ze sa mai...mi sento un pò un babbuino.
A metà percorso notifichiamo che siamo in ritardo di 30min sulla tabella di marcia pianificata.
è già metà pomeriggio e poi c'è pure da tornare giù (un paio d'ore almeno).
Bisogna darsi una mossa.
Difatti Ale zampetta come un muflone di vecchio corso, però io mi devo fermare perchè sto per vomitare.
Vado in paranoia perchè stare male a 1ora dal rifugio e 1.45h dal primo paese non è bellino.
Mi riprendo, e Ale torna indietro a vedere se percaso non sono stincato. Sentiva il richiamo delgi avvoltoi e degli sciacalli.
Con rammarico decidiamo di desistere. A me girano le palle perchè sto male e a lui perchè deve mollare a 45 min. dall'arrivo( è gia la seconda volta che deve mollare questo sentiero senza concluderlo).
Mi sento in colpa, lo ammetto.
Però dice il saggio , la montagna la possibilità te la da sempre. Mica scappa. E' li da millenni.
Se tu te la giochi male però, di possibilità non ne hai più...
Il ritorno va benino , però appena passata la parte delle ferrate ho un calo di zuccheri e le gambe mi tremano come avessi il morbo di Parkinson ( fanno giacomo giacomo, come direbbe mia nonna). Da un lato sono contento che non mi sia venuto mentre passavo le parti a strapiombo...
Fatto sta che è davvero penoso vedersi conciato così, in più letteralmente smutandato e con le mosche che mi ronzano attorno come se sentissero l'odore di carogna.
Vedo la luce in fondo al tunnel , Sant'Ambrogio in arrampicata e la Maria Vergine che segna i sentieri con la vernice rossa e bianca.
Non nascondo di aver avuto i lucciconi agli occhi dal nervoso .
Per concludere in bellezza cazziamo pure il sentiero di ritorno ci troviamo a più di un kilometro da dove abbiamo le moto.
Per fortuna un gruppetto di rocciatori ci vede affranti e ci da un passaggio in auto.
Giunto a casa ho solo voglia di farmi una doccia e vendere tutta la mia attrezzatura da trekking.
Mi dico che una cosa da masochisti, che ormai posso fare solo il sollevamento della pinta e altri sport da tavolo; che non ho il fisico (quando mai...) ect etc.
Ma non lo farò.
Non è così che ci si arrende.
Non è così che si vive.
Ho la testa di noce e in montagna ci ritorno, malgrado ora Ale mi chiami Giacomino.

16 giugno 2006

DO YOU BLOG ?

Quando ho aperto questo blog ero molto dubbioso.
Ci ho pensato e rimuginato seghe mentali molti giorni, malgrado le pressioni del mio amico Max , colui che mi ha convinto a farlo.
Mi metteva in angoscia sopratutto il fatto di dover scrivere quasi tutti i giorni.
Non che ne sia avvezzo, visto che scrivo e pubblico poesie e testi di canzoni.
Ma è molto diverso per me.
Scrivo di getto , d'impulso, quando capita , dove capita , con chi capita. Un pò come una sveltina ad occhi chiusi.
Finito li.
Magari non scrivo più nulla per settimane.
Per esempio ogni volta che scrivo un racconto (spesso di 50-60pagine) ci impiego anni, perchè se non ho lo stimolo, lo lascio li , chiuso nel cassetto...
Il blog è una cosa del genere, per me.
Ed i primi giorni sono stati davvero imbarazzanti nell'insistere a pensare cosa scrivere.
Ora va decisamente meglio e per questo ringrazio Max.
Il secondo punto che mi frenava era il motivo percui avrei dovuto avere un blog.
Un posto dove fidanzata, amici o chiunque può leggere di me , di cosa penso , che esperienze faccio e commentarle.
Non è molto più umano relazionarsi vis a vis, guardarsi negli occhi, salutarsi con una stretta di mano o un bacio amichevole ?
L'eterno tabù di farsi giudicare, in parte.
L'eterna pippa cerebrale di farlo solo per egocentrismo.
L'angoscia di mettere qualcosa di intimo in vetrina.
L'implicito terrore che qualcuno legga il tuo diario segreto.
Abbiamo davvero necessità di relazionarci in questa maniera, in fondo un pò asettica ?
(nel frattempo che scrivo sto cucinando : Hamburger marinati nel Barbera, con zucchine trifolate e funghi prataioli. Se passa il rigido esame , magari scrivo la ricetta...)
E' un cruccio che mi ha attanagliato per diverso tempo.
E' anche vero che fra i miei modi di dire vi è : La terra non è piatta, la terra non è rotonda...siamo una razza inquieta.
Non ci sono più le riunioni segrete.
Non ci sono più i conciliaboli.
Non c'è più voglia di ritrovarsi in circoli culturali.
Non c'è più voglia di andare in piazza a far valere le proprie ragioni.
Non c'è più la possibilità ( o non la vogliamo) di confrontarsi con i propri pari in pubblico.
C'è la Rete. E c'è il Blog.
E' l'onda di marea. Inesorabile arriva.
Potenzialmente ti possono leggere in tutto il mondo.
Potenzialmente puoi scrivere di tutto e di tutti senza censura.
Potenzialmente puoi essere qualcuno sopra gli altri.
Potenzialmente è il futuro.
Potenzialmente siamo una nuova nazione senza confini ne contrasti di civiltà.
Decisamente è il presente.
Decisamente Blog.

15 giugno 2006

ENJOY THE SILENCE


"All I wanted, allI needed, it's here in my arms"

E' questo il ritornello di enjoy the silence , dei Depeche Mode , canzone tra le mie preferite , anche se non sono molto pratico del genere.
Nel video un Re che con una sdraio da spiaggia vaga per posti alla periferia della natura, fermandosi ogni tanto a osservare il paesaggio :
Un'albero solitario i n mezzo ad un campo , ai margini di una scogliera a picco sul mare, sul crinale innevato di un monte ...etc.etc.
Qual'è il significato del video di Anton Corbijn , fotografo e regista olandese dei Depeche Mode ?
Lo stesso chitarrista dei depeche mode , in una recente intervista ci rideva su...
Perchè ?
Ridicolo il tipo vestito da re con tanto di corona, e con una ridicola sdraio da spiaggia in tela...
i posti "desolati"...
Le sonorità dark.
Pezzo triste che fa pena con qul tapino di un regnante...neh.
No.
Non è questo il significato.
lo dice il titolo stesso del brano.
Goditi il silenzio.
perchè non siamo più avvezzi al silenzio.
Silenzio e contemplare e a contemplare oggigiorno si passa per "addormentati".
Silenzio è essere faccia a faccia col proprio Io, introspezione, e c'è il rischio di trovare quello che non si vuole vedere o affrontare.
Silenzio è spiritualità e la spiritualità è nociva.
Silenzio è staccare da un mondo che non ti permette di staccare.
Silenzio è non pensare più a nulla e diventare parte di un miraggio, del vorticare della brezza, delle particelle elementari.
Quante volte di recente si è provato a rimanere in stato di assoluto silenzio trovandosi a disagio ?
Soprattutto si è mai avuto modo di rimanere in silenzio , o c'è sempre un brusio in sottofondo ?
Tanto tempo fa un mio amico mi disse che una della cose che lo metteva a suo agio in mia presenza era la mia capacità di apprezzare il silenzio, di viverlo senza angosce.
Sul momento pensai prendesse in giro la mia bassa loquacità o il mio perenne rimuginare fra me e me.
Erravo.
Capisco ora che è stato un sincero complimento per una delle abilità che l'Uomo va via via perdendo in questa Era poco paziente.
Ora, il dito sulle labbra
e trovati
nel sussurro
dei confini della Terra.

12 giugno 2006

SOZIEDAD ALKOHOLIKA




No, non è il nome di una gang sudamericana , ne il gruppo esagitato di tifosi del Real Madrid.
E' una power punk band spagnola, probabilmente la più famosa nel suo paese , sicuramente quella storica.
Li ho conosciuti tramite un mio amico , Johnathan , mezzo inglese e mezzo spagnolo , con cui avevo rapporti di lavoro.
Faceva il cantante punk a Madrid a tempo perso ed ha una grande cultura sull underground madrileno.
Nel 1995 mi fa avere una cassetta con qualche pezzo d ei Soziedad e rimango flasshato.
come può essere che la pigra Iberia possa partorire un gruppo tanto schizzato ?
Ritmi sfrenati , pogo selvaggio, testi al vetriolo.
Amici che sono stati nelle zone basche ma anche nella zona di Jerez, mi hanno raccontato di giovani con Seat e Renault scalcagnate sin dalle 11 di mattina con l'autoradio a palla e birra in mano a tamburellare i brani dei Soziedad Alkoholika e dei La Polla Records ( Trad. dischi il cazzo , visti come i naturali successori dei Soziedad)
Juan , il cantante ha la voce, molto particolare, plasmata da canne , birra, whiskey e cori da stadio (magari nella curva del Atletich Bilbao o della Real Sociedad). Chiattre basso e batteria viaggiano a trentaduesimi.
Il gruppo basco ha tiro.
Il Cd d'esordio è tutto un programma :
Intoxikazion Etilika (1990 ?).
Oggi parlerò di questo album.
1) S.H.A.K.T.A.L.E. , acronimo di Siemper Hay Alguien Ke Te Amarga La Existencia.
(trad. C'è sempre qualcuno che ti inasprisce l'esistenza )
Pezzo come tutti gli altri, tirato a mille, sembra di sentire Reign In Blood , degli Slayer :
non ti da tregua, un lavoro di soli 35 min.che ti lascia in apnea.
Il pezzo parla di un rapporto di amicizia andato a male , tanto da rendere insopportabile l'ex amico/a.
Da premio Nobel il ritornello : Su tu puta cara voy a vomitar ( sulla tua faccia da puttana vengo a vomitare).
2) No eres mas
pezzo in cui il cantante litiga con un punk griffato , e che di punk dentro non ha neanche il fegato.
3) PFDDEAHELO (pezzo strumentale , più che altro uno sfogo d'ira in studio)
4) Intoxikatzion Etilika, simpatico pezzo che parla del "salvataggio "di un amico completamente ubriaco marcio , dal pavimento del bar.
5) Nos Vimos en Berlin. Pezzo al vetriolo davvero dove si fa ammenda agli ebrei , che dopo aver subito barbarie dai nazisti , immemori le rigirano tali e quali ai palestinesi.Per la serie la storia non insegna.
6) Lo tienes facil. Una veloce lezione su cosa si deve fare per ottenere un posto di lavoro...
7) Padre Black & Decker . Vogliamo parlare della pedofilia nell'ambiente ecclesiastico ? Dico solo il ritornello di questa canzone : Cura cabron folla a tu Dios (Trad. Prete caprone scopa il tuo Dio).
8) Kontra la agresion, kastracion. Un consiglio al governo spagnolo per il problema degli stupri.
9) La ultima partida. Quando una prostituta si stufa del suo lavoro e del pappoone e prende un coltello...
10)PFDDEAHELO . Sfogo in studio di registrazione.
11) Sin Dios ni na. Pezzo anarchico sin dalla prima strofa.
Ai tempi furono una sorpresa per me, con questo cd d'esordio che lascia storditi.
Nel 1996 approffitando di un mio viaggio a Madrid andai in negozio di musica ed arraffai tutta la loro discografia fino a quel momento ( 2 giorni dopo rotolavo di notte ai giardini del Paseo Rosales strapisciato di vodka).
Debbo dire che non hanno mai tradito le aspettative.
Di recente mi hanno detto che hanno fatto anche una cover di Raffaella Carrà : Rumore.
Per chi fosse interessato, in Italia sono introvabili, o forse sono andato a cercare i Cd nei posti sbagliati... perciò tanto vale farsi una capatina a Madrid o chi per essa a recuperare i nuovi album e finire bello disteso in un bar de tapas per intoxikazion etilika.

11 giugno 2006

Matrimonio di Mirko

Una chiesa di mattoni e legno,
Mestre e l'ombra di Porto Marghera,
Indastria nostrana e reale,
Mirko teso
una corda d'arco tirata nel suo gessato :
l'uomo e le sue paure,
legarsi,
rinunciare alla caccia,
sedersi,
oppure è solo struggente
romantica passione.
Arriva la Mari.
E' il suo giorno e lo sa;
non esita,
si mette in posa per le foto;
è un caterpillar.
Tutto è poi clichè :
la predica ,
la cerimonia ,
gli inni,
le foto,
gli scherzi,
altre migliaia di foto.
Orpelli.
Mi distraggo e sbadiglio.
Si usa così.
Non importa,
loro erano contenti ed io con loro , nel loro sorriso
nell'emozione di una stretta di mano,
nel vederli confusi
nella bizzarria
di un 10 Giugno.

06 giugno 2006

TOOL - 10000 days




Recentemente ho acquistato il nuovo Cd dei Tool, una delle mia band preferite , e che andrò a vedere in concerto a Milano il 19/06/06 .
Il nuov CD segue la linea intrapresa con Lateralus e Salival: canzoni che si dilatano nel tempo , sincopi , contro tempi , atmosfere cupe ed inquietanti.
Bella la copertina , anzi, l'album cd, con tanto di lenti incorporate per vedere le immagini in 3D.
Il disco si apre col brano Vicarius , pezzo dedicato alle generazioni che crescono davanti alla TV cibandosi di violenza e morte , e solo vedendo queste immagini, dalla loro sicura poltrona, riescono a percepire il brivido della vita.
Questo è anche il mio pezzo preferito .
Segue Jambi, dal testo criptico , e dalla musicalità scura (anche questo, bel brano).
Poi c'e' il duo Wings to Marie e 10.000 days. Pezzi da ambient, come direbbe Claudio, il chitarrista della mia band.
Ho letto i testi , e parlano del ritorno al paradiso dopo un esilio al purgatorio o l'inferno.
Tra le altre cose 10000 days , fa parte di un ingiuria , usata negli USA , per maledire chi si macchia di un grave crimine, e suona pressapoco così :
Che il tuo primo giorno all'inferno duri 10000 giorni e sia il piu corto di quelli che seguiranno.
Nell'inciso infatti il testo recita : 10000 days in the fire are enough.
Credo che ci sia una correlazione.
Tra le altre cose smanettando su vari blog che parlano di questo album ho letto che facendo suonare Viginti Tres ( ultimo pezzo del CD ) seguito subitamente da Wing for Marie , si ha una traccia sola. Se a questa traccia viene fatta suonare in sincrono 10.000 days , ne esce una nuova canzone dalla cacofonia intrigante.
Oltretutto 10.000 days e l'unione dei due brani di cui sopra durano gli stessi minuti i quali numeri che compongono la durata(11,23 min.), guarda caso si rifanno alla prima riga della sequenza di Fibonacci (1,1,2,3).
Roba da schiumare.
10.000 days è un altro brano che mi fa impazzire.
Segue The pot (testo criptico come quelli che seguiranno fino a right in two) , altro pezzo memorabile
anche per il bel accompagnamento basso/ batteria dei primi minuti.
Successivamente ci sono i pezzi Lipan Conjuring e Lost Keys , molto particolari ( lipan conjuring è un canto dei nativi d'america).
Rosetta Stoned è il pezzo che mi piace meno , perchè usa ritmiche già usate nei precedenti lavori anche se forse va letto nella chiave di punto di unione con gli album precedenti.
Il testo però è come farsi un acido e ti lascia spaesato. Difatti parla di unapersona che si fa di acido mentre è in visita all'Area 51.
Intension, altro brano ambient , lo interpreto come introduzione a Right in Two , altro brano muy bueno
dove, nel testo , gli angeli commentano , osservando l'uomo , l'operato di Dio e come si dovrebbe migliorare la Sua creazione per eccellenza, scindendo la scimmia assassina (l uomo) giusto a metà, per eliminare la parte corrotta.
Chiude Viginti Tres , con testo in latino ( ma dal cd non si capisce nulla) che dal punto di vista musicale non è niente di eccelso ma ha grande valore simbolico ( 23 il numero che identifica la sincronicità) e si collega
come già spiegato sopra a Wing for Marie.
Tanto di cappello alla sempre stupenda voce di Maynard Keenan , e alle ritmiche indiavolate di Danny Carey ( voglio proprio vederlo all'opera al concerto).
Justin Chancelor si conferma bassista di livello, mentre Adam Jones, è un chitarrista essenziale : non fa numeri ma suona cose semplici di grande effetto.
10.000 Days in tre parole :
Mistico, alchemico , inquietante.
Secondo me un ottimo acquisto.

04 giugno 2006


4 GIUGNO 06 - RESEGONE A/R

Il sabato sera , ingolosito dalle previsioni del tempo che danno una domenica fichissima, mi pianifico la salita al Resegone (1860 mt). in realtà dovevo andare in Grigna con un amico che , beato lui , ha fatto il w/end sulle Orobie in dolce compagnia. Oltretutto doveva aggiungersi un'altro amico che però per problema irrinunciabile, non viene. Vado da solo, pazienza.
Oggi alle 6.45 , mi sveglio per finta, nel senso che il corpo si muove a zombie e gli occhi sono incollati come se vi avesse sputazzato un cammello durante il sonno ( sovviene una canzone delle scuole medie : com'e' buono com'e' bello il catarro del cammello, tutto denso e appiccicoso e oltretutto filamentoso, se lo assaggi con la bocca sa un pò di albicocca.).
Mi faccio violenza e mi sbatto giù dal letto rifilando anche una pedata alla gatta che attendeva il mio risveglio li sotto per elemosinare la scatoletta di pappa.
Mi lavo la faccia e va già meglio. Mi preparo il caffè.
Mentre aspetto che salga accendo la TV su Raiuno e trovo un documentario sull'esplorazione sottomarina
incentrata sul misterioso e primitivo Calamaro Vampiro Infernale, un simpatico calamaro che , grande come una biglia da calcio, tutto rosso scuro e con gli occhi azzurrissimi . Il documentario mi ingrifa e rimango col mento appoggiato al petto per un pò. Mi balena l'idea di vedermelo tutto e fanculo il Resegone.
Mi scrollo ma sono già in ritardo 20 min sul mio tabellino di marcia.
Esco in fretta e per fortuna non trovo traffico.
Neanche le 9.00 e sono già al piazzale della funivia (500mt) punto di partenza per l'escursione.
Ora, una breve nota sul Resegone, montagna infida.
Il sentiero parte liegio con una mulattiera tranki tranki che ti fa venire voglia di tirare.
Poi passa nel bosco e arriva al rifugio Stoppani, buon punto per un primo ristoro.
Il sentiero di pietre si dipana fra le radici nella zona boschiva dove ogni tanto appare fra le fronde un bellissimo panorama della sottostante Lecco col lago, Valmadrera e il monte Barro.
Salendo di quota poi si riesce a vedere , in giornata tersa, tutta la brianza e parte di Milano oltre che il massiccio del Monte Rosa.
Nel frattempo sei bello distratto dai panorami e dal fresco del bosco che ti sei sparato un'ora e non sei nemmeno a metà e ti senti semicotto.
Dopo poco più di un ora e mezzo si esce dal bosco iniziando la parte scoperta, in alcuni tratti il sentiero è vicino a certi dirupi, ma ci sono tante di quelle croci e lapidi per il percorso che ti ricordi ben bene di stare due volte attento. Se umido su quelle rocce è un niente scivolare , poi questione di culo.
Il pezzo finale, ultimi 40 min. , è il più duro , tutto roccette in semi scalata , che lascia shockato il novizio che non si era ben informato e si attendeva una sgambata da 2 lire da fare con cane e famiglia .
Infine si arriva al rifugio Azzani , posto appena sotto la vetta, che ha nel menù spesso e volentieri maccheroni al ragù d capriolo e polenta con cervo.
Il tutto prende circa 3 ore di salita perenne, a meno che non si voglia prendere la comoda funivia che ti lascia a circa 50min. dal rifugio.
Tornando a noi, cioè a me, posteggiata la macchina , prendo di tutto punto il sentiero n.1, quello descritto pocanzi. Ho portato anche la famose racchette da trekking, che fanno tanto trend, ma dopo i problemi avuti l'anno passato sulle Dolomiti, mi sono convinto a comprarle.
Dopo quasi 20 min. vedo sull'ultimo tratto del sentiero misto strada un scooter con le luci accese.
Penso : sto pirla oggi pomeriggio se la fa a spinta.
Rimango flasshato. Deja-vù : Mi vedo chiudere l'auto senza fare una cosa.Si ho lasciato le luci dell'auto accese!
Volo al posteggio , le spengo e inbufalito per la sbadataggine, macino come un indemoniato sulla mulattiera sorpassando tutti e sbuffando come una locomotiva.
A pochi minuti dal rifugio Stoppani, vado in crisi bestiale.
Le gambe mi fanno giacomo giacomo, nei polmoni mi sembra di avere una colata di piumini Monclair, e il cuore mi pompa nelle orecchie più di un esercito di fluffers al più grande Gang Bang del mondo.
Mi fermo al rifugio per bere e magnare frutta.
Dopo un pò riprendo con andatura che i miei soliti compagni di trekking definirebbero Bella Napoli.
Ora mi sorpassano tutti , compresi un paio di nonni sprint che mi fanno sentire un citofono.
Fatto sta che in 3 ore sono in vetta, come preventivato da tutte le guide del mondo.
Il tempo su, non è granchè , velato, tira un gran aria.
Mi faccio in fretta i 3 panini che mi ero preparato , mi cambio maglia e mi appronto per scendere.Invece esce un gran sole ed allora mi fermo sul muretto a godere del calore per una mezzora abbondante.
Vengo subito gratificato dalla manziva della situazione che sfodera un top attillatissimo e senza reggiseno sotto(tette marmoree , una seconda , con capezzolo all''insù)
che mi fa salire la febbre. Siccome è troppo evidente che anche gli uomini seduti li con me sono davvero infoiati pensa di mettersi una felpina , per la gioia del suo ragazzo.
Finito lo show e sentendomi riposato, prendo a scendere.
Vado di gran lena ma subito vengo fermato da una coppia di sposi quarantenni che per la prima volta fanno il Resegone e sono sfiniti dalla sequela di roccette. Li rincuoro, manca poco , facciamo 5 minuti di ciancie , tanto per tirare il fiato tutti quanti.
Poi riparto , ma dopo 40 min le ginocchia non vogliono fare quello che il resto del corpo richiede e vado in panico. Sarà la prima uscita , sarà che sono sotto antibiotico , ma non giro più.
Però vedo un capriolo c he mi passa a non più di 20metri e mi ridà vigore , anche perchè , dopo aver pensato alla bellezza della natura, già me lo vedo con lo spiedo nel culo a rosolare sulla brace.
Ma è tutto fugace, infatti dopo 25 min le gambe sono un invertebrato e non mi tocca che scendere
aggrappato disperatamente alle racchette da trekking.
Vengo sorpassato da una marea di gente, fra cui 4 famiglie con bambini di 6-7 anni al seguito che erano saliti in funivia e ora scendono a piedi per godere del sole ; 4 volte 4 , da una coppia di sesantenni che facevano più fermate di un treno locale , ma poi mi riprendevano ; due volte da una coppia, con lui braccio ingessato, che mi chiede se ho problemi, e quando dico, no che mi fan solo male le ginocchia commenta, " ah, il calcetto, anche a me capita ogni tanto che non mi tengono, ci gioco anch'io, prima poi dovremmo smettere...eh" ,però mi stacca e si ferma pure al rifiguio Stoppani per una bibita prima di riprenderemi e ristaccarmi.
Ormai sono alle cozze , anzi alle vongole pescate a Porto Marghera, però stringo i denti e arrivo dopo quasi 5 ore....
Due "brutte sorprese " all'arrivo : 1 mi son fatto l'unghia pestata all'alluce sinistro, ma con le gambe molli e due inciampi possenti contro un paio di sassi (conditi da robuste e colorite imprecazioni) me lo facevano sospettare . 2. inspiegabilmente mi si è brasato il cellulare, che è da buttare; lo prendo com un segno della Montagna che vuole che ascolti i suoi suoni.
beh ke dire infine, tanta fatica , anche dolore a volte, ma la montagna è sempre la montagna ed è una sensazione unica e speciale esserne in sfidarla, contatto, lottarci, amarla e prendere i suoi doni.
Ciao

02 giugno 2006

PIATTO DEL FINE SETTIMANA.

Un'annetto fa, andando a spulciare uno di quelle bancarello dove vendono libri fuori catalogo tenuti assieme con la colla di pesce, mi inbatto in un ricettario di cucina spagnola.
La Spagna è una terra che ha sempre esercitato un certo fascino su di me.
Terra di conquista prima e di conquistatori poi, patria della Santa inquisizione , dei famigli , de la noche loca e del take it easy.
Cocktail culturale che ha creato questo popolo che , a mio parere vive in un ossimoro, la trasgressione delle notte folli , dell apertura ai matromoni omosessuali , ma ancora schiavo dei pudori del rigido catechismo perpetrato per secoli.
Fatto sta, chiudendo la piccola digressione di cui sopra, che prendo il suddetto libro, già pregustando quali leccornie cucinare alla prossima festa con amici.
Bhe, oltre ai piatti iberici , già ampiamente conosciuti , vorrei proporre, a chi piace il gusto forte, le fave ubriache.
Brevemente descirvo come preparale :
si fanno sbollentare le fave per 30min. (ca. 125gr a persona) .
a cottura quasi ultimata , in una padella a parte si fa saltare una cipolla e due teste d'aglio ( volendo l'aglio lo si può cavare una volta dorato) .
Si aggiungono quindi le fave con un pò dell'acqua dove hanno bollito ( non molta) e mezzo bicchiere di grappa secca.
una volta evaporata la grappa si aggiungono pancetta affumicata a dadini e salame piccante ( spagnolo se possibile , altrimenti uno napoletano o sardo va benissimo) anch'esso a dadini.
Il tutto si lascia a fuoco lento assieme a 1 bicchiere e mezzo di vino bianco , fino al quasi completo evaporare della brodaglia.
Ne risulta un antipasto particolare, che le buone forchette non fanno altro che spazzolare.
come accompagnamento val bene una birra, o un bianco secco.
Personalmente non sono amante dei vini bianchi , perciò in alternativa alla birra , un bonarda o un tocai rosso (altreimento conosciuto come Barbarano) si accompagnano egregiamente.

consiglio finale, il giorno dopo lontanto dal partner e possibilmente a casa dal lavoro.

adios