Non voglio passare per un tifoso dell'ultima ora , sospinto dall'onda dell'euforia per la prima vittoria in assoluto in trasferta della nazionale di rugby al torneo 6 nazioni.
Intanto omaggio dovuto a Mauro Bergamasco , che contro la Scozia ha messo la prima meta
ed un infinità di placcaggi.
Non ho mai scritto prima , perchè aspettavo un occasione propizia, come la vittoria al Murrayfield di Edimburgo, per esempio( e alle precedenti edizioni non avevo ne computer ne blog, a dire il vero).
L'Italia di rugby la seguo da diversi anni oramai.
Prima con interesse distaccato
le prime dirette in TV ,
poi pian piano, con più costanza
anche le amichevoli di preparazione ,
cercando di comprendere,
cercando di ricordarmi le regole
ed i termini tecnici
poi ancora
torcendomi le mani , le ostie le madonne , gli scatti in piedi
l'adrenalina .
Come quando da adolescente mi appassionavo al calcio ( e che ora da qualche anno non mi da più nulla ) .
E poi interpreta lo sport di squadra come piace a me e che interpreto ogniqualvolta faccio sport :
si gioca per il gruppo , la gamba (o altrimenti braccia, faccia ect etc.) non si tira mai indietro, si da tutto il meglio di cui si è capaci fino al fischio finale, che si vinca o che si perda (anche male) :
il campo va sempre onorato
A volte mi rammarica non aver scoperto questo sport ancora prima.
mi sarebbe anche piaciuto praticarlo, ad averne avuto l'occasione ai tempi giusti.
Ora me lo godo alla grande pregando che non venga rovinato come a volte accade a tutti quegli sport che cominciano ad avere risalto e giro d'affari.
il verde dei soldi spesso rovina quello del campo.
