04 giugno 2006


4 GIUGNO 06 - RESEGONE A/R

Il sabato sera , ingolosito dalle previsioni del tempo che danno una domenica fichissima, mi pianifico la salita al Resegone (1860 mt). in realtà dovevo andare in Grigna con un amico che , beato lui , ha fatto il w/end sulle Orobie in dolce compagnia. Oltretutto doveva aggiungersi un'altro amico che però per problema irrinunciabile, non viene. Vado da solo, pazienza.
Oggi alle 6.45 , mi sveglio per finta, nel senso che il corpo si muove a zombie e gli occhi sono incollati come se vi avesse sputazzato un cammello durante il sonno ( sovviene una canzone delle scuole medie : com'e' buono com'e' bello il catarro del cammello, tutto denso e appiccicoso e oltretutto filamentoso, se lo assaggi con la bocca sa un pò di albicocca.).
Mi faccio violenza e mi sbatto giù dal letto rifilando anche una pedata alla gatta che attendeva il mio risveglio li sotto per elemosinare la scatoletta di pappa.
Mi lavo la faccia e va già meglio. Mi preparo il caffè.
Mentre aspetto che salga accendo la TV su Raiuno e trovo un documentario sull'esplorazione sottomarina
incentrata sul misterioso e primitivo Calamaro Vampiro Infernale, un simpatico calamaro che , grande come una biglia da calcio, tutto rosso scuro e con gli occhi azzurrissimi . Il documentario mi ingrifa e rimango col mento appoggiato al petto per un pò. Mi balena l'idea di vedermelo tutto e fanculo il Resegone.
Mi scrollo ma sono già in ritardo 20 min sul mio tabellino di marcia.
Esco in fretta e per fortuna non trovo traffico.
Neanche le 9.00 e sono già al piazzale della funivia (500mt) punto di partenza per l'escursione.
Ora, una breve nota sul Resegone, montagna infida.
Il sentiero parte liegio con una mulattiera tranki tranki che ti fa venire voglia di tirare.
Poi passa nel bosco e arriva al rifugio Stoppani, buon punto per un primo ristoro.
Il sentiero di pietre si dipana fra le radici nella zona boschiva dove ogni tanto appare fra le fronde un bellissimo panorama della sottostante Lecco col lago, Valmadrera e il monte Barro.
Salendo di quota poi si riesce a vedere , in giornata tersa, tutta la brianza e parte di Milano oltre che il massiccio del Monte Rosa.
Nel frattempo sei bello distratto dai panorami e dal fresco del bosco che ti sei sparato un'ora e non sei nemmeno a metà e ti senti semicotto.
Dopo poco più di un ora e mezzo si esce dal bosco iniziando la parte scoperta, in alcuni tratti il sentiero è vicino a certi dirupi, ma ci sono tante di quelle croci e lapidi per il percorso che ti ricordi ben bene di stare due volte attento. Se umido su quelle rocce è un niente scivolare , poi questione di culo.
Il pezzo finale, ultimi 40 min. , è il più duro , tutto roccette in semi scalata , che lascia shockato il novizio che non si era ben informato e si attendeva una sgambata da 2 lire da fare con cane e famiglia .
Infine si arriva al rifugio Azzani , posto appena sotto la vetta, che ha nel menù spesso e volentieri maccheroni al ragù d capriolo e polenta con cervo.
Il tutto prende circa 3 ore di salita perenne, a meno che non si voglia prendere la comoda funivia che ti lascia a circa 50min. dal rifugio.
Tornando a noi, cioè a me, posteggiata la macchina , prendo di tutto punto il sentiero n.1, quello descritto pocanzi. Ho portato anche la famose racchette da trekking, che fanno tanto trend, ma dopo i problemi avuti l'anno passato sulle Dolomiti, mi sono convinto a comprarle.
Dopo quasi 20 min. vedo sull'ultimo tratto del sentiero misto strada un scooter con le luci accese.
Penso : sto pirla oggi pomeriggio se la fa a spinta.
Rimango flasshato. Deja-vù : Mi vedo chiudere l'auto senza fare una cosa.Si ho lasciato le luci dell'auto accese!
Volo al posteggio , le spengo e inbufalito per la sbadataggine, macino come un indemoniato sulla mulattiera sorpassando tutti e sbuffando come una locomotiva.
A pochi minuti dal rifugio Stoppani, vado in crisi bestiale.
Le gambe mi fanno giacomo giacomo, nei polmoni mi sembra di avere una colata di piumini Monclair, e il cuore mi pompa nelle orecchie più di un esercito di fluffers al più grande Gang Bang del mondo.
Mi fermo al rifugio per bere e magnare frutta.
Dopo un pò riprendo con andatura che i miei soliti compagni di trekking definirebbero Bella Napoli.
Ora mi sorpassano tutti , compresi un paio di nonni sprint che mi fanno sentire un citofono.
Fatto sta che in 3 ore sono in vetta, come preventivato da tutte le guide del mondo.
Il tempo su, non è granchè , velato, tira un gran aria.
Mi faccio in fretta i 3 panini che mi ero preparato , mi cambio maglia e mi appronto per scendere.Invece esce un gran sole ed allora mi fermo sul muretto a godere del calore per una mezzora abbondante.
Vengo subito gratificato dalla manziva della situazione che sfodera un top attillatissimo e senza reggiseno sotto(tette marmoree , una seconda , con capezzolo all''insù)
che mi fa salire la febbre. Siccome è troppo evidente che anche gli uomini seduti li con me sono davvero infoiati pensa di mettersi una felpina , per la gioia del suo ragazzo.
Finito lo show e sentendomi riposato, prendo a scendere.
Vado di gran lena ma subito vengo fermato da una coppia di sposi quarantenni che per la prima volta fanno il Resegone e sono sfiniti dalla sequela di roccette. Li rincuoro, manca poco , facciamo 5 minuti di ciancie , tanto per tirare il fiato tutti quanti.
Poi riparto , ma dopo 40 min le ginocchia non vogliono fare quello che il resto del corpo richiede e vado in panico. Sarà la prima uscita , sarà che sono sotto antibiotico , ma non giro più.
Però vedo un capriolo c he mi passa a non più di 20metri e mi ridà vigore , anche perchè , dopo aver pensato alla bellezza della natura, già me lo vedo con lo spiedo nel culo a rosolare sulla brace.
Ma è tutto fugace, infatti dopo 25 min le gambe sono un invertebrato e non mi tocca che scendere
aggrappato disperatamente alle racchette da trekking.
Vengo sorpassato da una marea di gente, fra cui 4 famiglie con bambini di 6-7 anni al seguito che erano saliti in funivia e ora scendono a piedi per godere del sole ; 4 volte 4 , da una coppia di sesantenni che facevano più fermate di un treno locale , ma poi mi riprendevano ; due volte da una coppia, con lui braccio ingessato, che mi chiede se ho problemi, e quando dico, no che mi fan solo male le ginocchia commenta, " ah, il calcetto, anche a me capita ogni tanto che non mi tengono, ci gioco anch'io, prima poi dovremmo smettere...eh" ,però mi stacca e si ferma pure al rifiguio Stoppani per una bibita prima di riprenderemi e ristaccarmi.
Ormai sono alle cozze , anzi alle vongole pescate a Porto Marghera, però stringo i denti e arrivo dopo quasi 5 ore....
Due "brutte sorprese " all'arrivo : 1 mi son fatto l'unghia pestata all'alluce sinistro, ma con le gambe molli e due inciampi possenti contro un paio di sassi (conditi da robuste e colorite imprecazioni) me lo facevano sospettare . 2. inspiegabilmente mi si è brasato il cellulare, che è da buttare; lo prendo com un segno della Montagna che vuole che ascolti i suoi suoni.
beh ke dire infine, tanta fatica , anche dolore a volte, ma la montagna è sempre la montagna ed è una sensazione unica e speciale esserne in sfidarla, contatto, lottarci, amarla e prendere i suoi doni.
Ciao

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi hai fatto rivivere quell'esperienza sul Resegone di 5 anni fa... Ancora adesso mi chiedo come ho fatto! Forse perkè non sapevo cosa mi aspettava?
Infatti ora ke lo so il mio motto é: "se lo conosci, lo eviti".

Kappa ha detto...

beh, mi spiace che tu sia rimasta flasshata dall'esperienza . Ne convengo che è una montagna infida per chi si avvicina la prima volta soprattutto come hai fatto tu, ma questo ti deve solo inorgoglire di esserci riuscita.
poi la montagna , a mio avviso , è l'accesso più diretto al mondo della natura e un'ottima metafora della vita :
com'e' , come affrontarla , come viverla.

ciao kika

Mas ha detto...

bello. il resegone.
bella. la montagna.
come metafora, come luogo di riflessione.
la natura, la sfida, i paesaggi.
bello.
bello anche il tuo raccontare.
bello il blog.
invece.
un po deficitario nella grafica,
ma provvederemo..
e poi non importa.
passerò più spesso.
prometto.
e poi ti aggiungo al mio
of course, "di corsa"..
fàlbràv..za zentum.

Anonimo ha detto...

Sì, vero, la montagna è sempre la montagna... ma io, essendo metà capra e metà sirena, non so ancora decidermi se preferisco scalare le vette o crogiolarmi al sole stesa su uno scoglio, tuffandomi di tanto in tanto nella profondità degli abissi marini...
confesso ke il fatto di essere arrivata alla vetta e di essere tornata a casa sana e salva (+/-) è motivo di orgoglio... :)))
grazie xò anke all'aiuto tuo e dei tuoi compagni (pocci incluso) ke mi avete supportata e sopportata...
Arrivederci Signora Montagna, quindi (ma la prox. volata, magari, qualcosa di più... alla mia portata, no???)
Kiaralù

Anonimo ha detto...

Sì, vero, la montagna è sempre la montagna... ma io, essendo metà capra e metà sirena, non so ancora decidermi se preferisco scalare le vette o crogiolarmi al sole stesa su uno scoglio, tuffandomi di tanto in tanto nella profondità degli abissi marini...
confesso ke il fatto di essere arrivata alla vetta e di essere tornata a casa sana e salva (+/-) è motivo di orgoglio... :)))
grazie xò anke all'aiuto tuo e dei tuoi compagni (pocci incluso) ke mi avete supportata e sopportata...
Arrivederci Signora Montagna, quindi (ma la prox. volata, magari, qualcosa di più... alla mia portata, no???)
Kiaralù

Anonimo ha detto...

ops! mi è partito il commento due volte... in questo caso sono proprio una capra! Non so neanke usare sto coso!!!! :\

Anonimo ha detto...

Sono ancora io... Non ho palle di lavorare stamattina... Sono uscita in terrazza e ho guardato le montagne... Un'emozione ha invaso il mio corpo... Quasi mi veniva da piangere alla loro vista...
Ho provato una sensazione di pace, silenzio, libertà... E avrei voluto scappare via da questa prigione...
Merlo

Kappa ha detto...

Brava te , se entri nell'ottica appena mi si ripristina l'unghia del piedone andiamo a farci una scampagnata light, promesso, su un Monte poco impegnativo,
e ci fermiamo pure a crogiolare al sole così soddisfi la tua parte sirena.
bacio

Anonimo ha detto...

Ciao noce!!
Come sempre le tue descrizioni sono inimitabili, si leggono con piacere e molto spesso mi viene in mente: «che pirla!», ma sei troppo forte!
La prossima volta ci vengo anch'io!
Un bacio sulla chiappa sinistra
Ale