12 agosto 2008

GEORGIA : UN'ALTRA GUERRA VOLUTA DA ISRAELE


Da giorni tutta la stampa è in fermento per l'intervento armato sovietico in Georgia che sta causando migliaia di morti e profughi. Perchè una guerra così ? Perchè li ?
Andiamo con ordine :
La Georgia è uno stato "strategico" sia militarmente perchè ha sbocco sul Mar Nero sia per la vicinanza con Iran e Iraq, sia dal punto di vista economico quale tramite naturale per veicolare
i gas e il greggio estratto dalla ricca zona caucasica.
La Russia ha sempre avuto particolarmente a cuore questa regione e non è innegabile ci sia proprio lei dietro l'insurrezione della provincia osseta.
Avere perciò un amico all'interno di uno stato così fa il gioco della Russia a cui piace avere sempre un certo controllo sulle ex repubbliche URSS.
Dall'altro abbiamo la Georgia con due ministri ebrei che hanno già siglato importanti accordi commerciali per costruire un imponente oleodotto che dal Caucaso arriva direttamente ai porti mediterranei ove le petroliere israeliane sono pronte a caricare e raffinare.
Questo per consentire ad Israele di aggirare i condotti russi e proporsi nel mercato petrolifero come fornitore di idrocarburi raffinati.
Tanto per garantire la sicurezza nella zona ecco un anno fa il governo Georgiano decide di assoldare tramite il Mossad agenzie militari in grado di fornire alla repubblica caucasica armi, intelligence e addestramento reclute.
Come confermato poi di recente da comunicati stampa dello stesso Mossad , dal ministero georgiano e dalla stampa israeliana.
Dagli stessi comunicati si evince che durante la guerra in corso la Georgia gode del supporto di
addestratori israeliani e mercenari ucraini e americani , di cui sono stati anche trovati i corpi dei caduti sul campo di battaglia .
La Georgia attacca la sua provincia causando nel primo giorno 2000 morti soprattutto fra civili e 30/40000 sfollati; cifre da genocidio.
Le testate giornalistiche però enfatizzano solo brutalità dell'armata russa inviata da Putin a ristabilire gli equilibri che causa 20/30000 sfollati georgiani e vittime militari.
Il perché di questo giornalismo disequilibrato lo sappiamo già da tempo.
Sia la Georgia che Israele visto il pericolo ecco che corrono ad aizzare il loro cane da guardia e difatti il presidente Bush oggi rilascia una dichiarazione che sa tanto di velata minaccia e incipit di una nuova guerra fredda, tant'è che l'Ucraina , pungolata dagli Stati Uniti ha già minacciato di non consentire il rientro della marina russa per il Mar Nero a conflitto finito. Tanto per inasprire le tensioni.
E in Italia ?
Io mi sarei aspettato un intervento molto diplomatico e con molto tatto, come siamo da sempre capaci. Invece...
...Sia il nostro PM sia il Papà si schierano con l'America, come facilmente prevedibile e sorprendentemente anche quotidiani comunisti quali La Repubblica e Il Manifesto demonizzano l'intervento di Putin.
Un Putin che dal suo punto di vista si muove per gli interessi del suo paese e non per favorire le lobby massoniche-sioniste occidentali che mirano all'egemonia totale dell'area arabo-caucasica.
Anche voi del Manifesto infine col bavaglio ?
Mettersi contro la Russia per l'Italia ora come ora vuol dire farsi uno o più inverni al gelo e vedere i prezzi carburanti a livelli deliranti in quanto proprio la Russia è il nostro principale fornitore di gas e in parte carburanti. Ma questo i nostri tg non lo dicono a titoli dell'"informazione" che dovrebbero fare.
Ottimo.
Compreremo stufe a legna .

2 commenti:

Mas ha detto...

io vorrei solo una cosa..
ora..
vedere tutte quelle merda di bandiere della pace protestare anche contro la russia
e non solo contro gli usa
esistono guerre di serie b?!
ecco..
mi fanno proprio girare le palle..
e pure durante i giochi
dovrebbe esserci la tregua..
certo se già nel paese ospitante però è in corso un'oppressione, vaglielo a spiegare agli altri..

Kappa ha detto...

Guarda ormai è tutta una merda.
secondo me ora come ora è superfluo
sia ascoltare i TG perchè fanno falsa informazione , sia dare credito a qualsiasi classe politica globale .
magari se ne parla davanti a una birra